sabato 26 maggio 2012

Tattiche della fanteria romana

Per tattiche della fanteria romana si intendono non solo un'analisi storica della sua evoluzione, ma anche quali manovre la fanteria mise in atto, dall'inizio della sua fase regia, poi repubblicana ed imperiale, fino alla caduta dell'Impero romano d'Occidente. 


Ciò risulta tanto più interessante se confrontato con le diverse tipologie di nemico, che l'esercito romano incontrò nei diversi secoli della sua esistenza. L'attenzione in questo articolo sarà, pertanto, dedicata al "come" la fanteria approcciava alla battaglia, per epoca e a seconda dell'avversario incontrato.
La tattica mutò notevolmente nei dodici secoli di storia romana, che qui sotto ci apprestiamo ad analizzare. Basta ricordare che Roma nell'VIII secolo a.C. era uno dei tanti e piccoli villaggi che popolavano il Latium vetus e sotto Augusto occupava ormai tutti i territori intorno al bacino del Mediterraneo. È evidente che la struttura militare del suo esercito e la conseguente tattica, mutarono insieme alle conquiste che via via ne ampliarono i territori inglobati, influenzata dalle tendenze politiche, sociali ed economiche di cui la città si arricchiva, ed ai popoli che a Roma "regalavano" di volta in volta le loro conoscenze belliche.
Roma fu molto abile nell'assorbire il meglio delle differenti tattiche, degli armamenti e dell'organizzazione militare, dei suoi nemici, con i quali si scontrò nei secoli (dall'VIII secolo a.C. al V secolo d.C.). Essa si adattò in modo estremamente flessibile e rapido, grazie al forte senso di disciplina che la società romana imponeva al proprio miles ed a quello di cercare di perseguire ad ogni costo la vittoria completa, a volte senza mediazioni o senza farsi grossi scrupoli.


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